BORGATE
Mostra fotografica di Pasquale Liguori
Dopo l’allestimento presso la Casa della Memoria e della Storia di Roma arriva a Catania “Borgate“, esposizione fotografica di Pasquale Pas Liguori a cura di Federica Castiglione.
Acilia, Gordiani, Pietralata, Primavalle, Prenestino, Quarticciolo, San Basilio, Tiburtino III, Tor Marancia, Trullo, Tufello, Val Melaina sono le 12 borgate romane istituite in epoca fascista e fotografate ai giorni nostri da Pasquale Pas Liguori. Queste zone, un tempo distanti e periferiche, costituiscono oggi parte integrante del tessuto urbano consolidato della capitale.
Un’indagine nella periferia di Roma ispirata dalla ricerca di significative opportunità con un approccio attento a evitare i luoghi comuni con cui questi contesti urbani vengono spesso affrontati.
Il criterio di ripresa ha seguito condizioni temporali e ambientali omogenee, Pasquale “Pas” Liguori ha eseguito il reportage fotografico durante le prime luci di ogni domenica mattina. Le 12 borgate raccontano un silenzio apparente, quello coincidente col collettivo ristoro nelle prime ore del mattino del giorno festivo, dopo la routine dei giorni precedenti. In quei momenti, gli edifici raccolgono la massima presenza di vite mentre piazze e strade sono praticamente deserte.
Una scelta che vede condensati gli elementi utili alle finalità di progetto. Da un lato, l’esplorazione di volumi, spazi e strutture con fattori confondenti ridotti; dall’altro, la registrazione simultanea dell’umanità non visibile ma assoluta protagonista dei luoghi.
I MIGRANTI A RISCHIO NEL MAR MEDITERRANEO
Mostra fotografica di Giles Clarke
La mostra fotografica “I migranti a rischio nel mar Mediterraneo”, di Giles Clarke, si inserisce nell’ambito della campagna europea di Amnesty International “Prima le persone, poi le frontiere” che chiede all’Unione europea di proteggere le vite e i diritti di rifugiati e migranti lungo i suoi confini.
Nel settembre 2014, il fotografo Giles Clarke, dell’agenzia Getty Images, ha trascorso un mese in Sicilia, muovendosi tra l’isola di Lampedusa e Malta, durante il quale ha potuto conoscere diverse persone fuggite dai paesi in guerra e ha parlato con alcuni rappresentanti degli aiuti umanitari.
Dal 2000 ad oggi, sono almeno 25.000 i migranti e i rifugiati che hanno perso la vita mentre attraversavano il mar Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati nel 2014, 200.000 persone, tra cui 15.000 minori non accompagnati, hanno intrapreso il pericoloso viaggio nel mar Mediterraneo. Molti migranti partono dai porti libici di Tripoli, Bengasi e Misurata, su imbarcazioni gestite da trafficanti di essere umani ben organizzati. L’Unione europea ha risposto alzando barriere, reali e invisibili, che mettono ulteriormente a rischio la vita di coloro che per disperazione affrontano viaggi molto pericolosi nel tentativo di raggiungere le frontiere del nostro continente.
Dopo la tragedia del naufragio di Lampedusa a ottobre 2013, dove 366 migranti sono morti a seguito dell’affondamento della nave su cui viaggiavano, le autorità italiane hanno messo in atto l’operazione di ricerca e soccorso “Mare Nostrum”. A novembre 2014, “Mare Nostrum” è stata sostituita con l’operazione europea “Triton” , che ha contribuito al drammatico aumento di morti in mare.
Dall’inizio del 2015, già quasi 2.000 persone hanno perso la vita. 100 volte in più rispetto allo stesso periodo del 2014!
Ad aprile 2015, la Commissione europea ha deciso di rafforzare le attività di ricerca e soccorso svolte da “Triton” nel Mediterraneo, ma occorre garantire percorsi legali e sicuri per accedere all’Europa perché stiamo assistendo alla peggiore crisi dei rifugiati dalla Seconda guerra mondiale, con oltre un milione di rifugiati che ha bisogno urgente di protezione internazionale. Molti dei migranti e richiedenti asilo arrivati in Sicilia sono stati registrati nei porti di Siracusa e Augusta. Molti arrivano senza niente se non i vestiti che hanno addosso, che è la condizione richiesta dai gruppi di trafficanti prima di imbarcarli in nord Africa. Ogni migrante paga fino a 700 dollari per un posto su barche affollatissime e non gli è concesso di portare nulla con se. I migranti in arrivo raramente hanno documenti o carte di identità.
Secondo le stime attuali dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, sono 800.000 i rifugiati e migranti in attesa di attraversare il mar Mediterraneo dalla Libia. Quanti di questi siano minori è impossibile saperlo.
Amnesty International chiede all’Unione Europea di garantire percorsi legali e sicuri per raggiungere l’Europa a chi fugge da conflitti e persecuzioni.